I paracapezzoli non sono necessariamente nemici dell’allattamento, anzi se utilizzati con cognizione di causa possono diventare dei validi alleati. Partiamo dal presupposto che perché i paracapezzoli siano funzionale serve che siano dati dopo una valutazione della poppata e della suzione del bimbo e che siano della giusta “taglia” per il tuo capezzolo.
Nonostante si utilizzi i paracapezzoli è importante continuare a “lavorare” sull’attacco del piccolo in modo che l’attacco diventi efficace e l’allattamento possa proseguire con serenità e semplicità senza di essi.
Quindi quali sono i casi nei quali si utilizza il paracapezzolo?
- Ragadi dolorose,
- Svezzamento dal Biberon per tornare all’allattamento esclusivo,
- Capezzoli introflessi,
- Post UTIN quando si è davanti ad alcune problematiche di suzione e attacco.
L’utilizzo dei paracapezzoli non è la routine e molte problematiche dell’allattamento si possono risolvere anche senza l’utilizzo di questi, sta a chi vi segue nel vostro allattamento valutare se questi facciano al caso vostro. Senza un attacco efficace anche il paracapezzolo può diventare inutile, quindi è importante continuare a cercare un attacco efficace: che vi ricordo essere un attacco non doloroso e che permette un adeguato trasferimento di latte, quindi non parliamo di un attacco necessariamente perfetto e/o da manuale.
Mentre è sconsigliato l’utilizzo di paracapezzoli d’argento.
Prima di ricorrere a un paracapezzolo mi raccomando richiedete una consulenza allattamento, anche perché se il problema è la suzione e come il bimbo si approccia al capezzolo vi possono essere anche degli utili esercizi d’abbinare perché si possa arrivare a un attacco efficace.
