Ve lo premetto già questo post sarà altamente polemico perché da infermiera e futura pedagogista voglio toccare un aspetto delicato spero facciano veramente riflettere tutti quanti su come la MANCANZA DI BUON SENSO possa avere delle ripercussioni gravi sul benessere di tutti.

Non mi dilungherò su cosa sia il CoronaVirus e le sue modalità di contagio, questo perché vorrei che le informazioni le prendeste direttamente dalla fonte più autorevole che abbiamo al momento nel nostro paese cioè dal Ministero della Salute.
Infatti, se andate se cliccate qui verrete reindirizzati direttamente alla pagina riguardante il CoronaVirus che ha redatto e aggiorna costantemente il Ministero della Salute in base anche a ciò che ci dice l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).
Brevemente possiamo dire che SARS-Cov-2 (Sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2) è un nuovo ceppo di CoronaVirus che sta attualmente causando questa nuova epidemia di CoronaVirus.
Sappiamo che l’infezione da questo virus si manifesta più spesso con febbre, tosse e difficoltà respiratorie. Nei casi più gravi si ha polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e perfino la morte. I sintomi che potete vedere sono simili a quelli di un “comune” stato influenzale (vi ricordo che anche le “banali” influenze possono nei casi gravi portare alla morte), nel caso si sospetti di essere infetti dal nuovo CoronaVirus l’unico modo per averne una diagnosi certa sono gli esami di laboratorio.
Ciò che sappiamo attualmente della trasmissione di questo nuovo ceppo di virus è che si trasmette prevalentemente da uno stretto e prolungato contatto con una persona infetta. L’OMS considera remota (ma non impossibile) la capacità di trasmissione del virus da una persona affetta che però ancora non ha manifestato i sintomi (vi ricordo che i sintomi possono anche essere lievi come un raffreddore).

Essendo un virus recente gli studi sono ancora in corso, ma per adesso sappiamo che la via primaria di trasmissione è attraverso il respiro delle persone infette ad esempio:
– Saliva, colpi di tosse e starnuti,
– Contatti diretti personali,
– Attraverso le mani che, se non lavate e contaminate, possono trasmettere il virus attraverso il contatto con bocca, naso o occhi.
Rari i casi di contagio attraverso contaminazione fecale.
A quanto pare il nuovo CoronaVirus non si contrae attraverso alimenti, sebbene rimane la buona regola di non far entrare in contatto cibi crudi con cibi cotti.
Il virus è estremamente contagioso e a rischio d’infezione sono tutte le persone che vivono o hanno viaggiato (connazionali compresi) recentemente in Cina.
Il periodo di incubazione (periodo di tempo che passa tra il contagio e lo sviluppo dei sintomi clinici) si stima vada dai 2 ai 14 giorni.

Come fare per proteggersi dunque?
Seguendo le buone regole d’igiene e buon senso:
– Lavarsi speso le mani con acqua e sapone (lavaggio sociale delle mani).
– Evitare di toccarsi con le mani sporche occhi, naso e bocca.
– Cercare di tenere una certa distanza da persone che tossiscono o starnutiscono, evitare contatti diretti con persone che sono in stato febbrile.
E’ importante essere vigili e cauti ma con buon senso e logica.
Vi ricordo che esistono molteplici cause di malattie respiratorie non per forza dovute al coronavirus.
Se non si hanno fattori di rischio e i sintomi sono lievi è consigliabile stare a casa fino alla risoluzione dei sintomi clinici seguendo le buone misure igieniche: lavaggio frequente della mani e delle vie respiratorie (starnutire o tossire in un fazzoletto possibilmente usa e getta o con il gomito flesso, utilizzare mascherine).
Se invece si è recentemente viaggiato in Cina o si è stati in contatto con persone ritornate recentemente dal Cina e con sintomi anche lievi influenzali o persone al quale è stato diagnosticato il CornaVirus allora il comportamento corretto non è recarsi al PS ma mantenere la calma e chiamare il 1500, Numero Verde istituito dal Ministero della Salute, per segnalare il caso e chiedere maggiori informazioni.
Altro numero da contattare è il 112 che attiverà subito le misure necessarie per effettuare i test clinici a domicilio per diagnosticare se sia o meno CoronaVirus.
Ovviamente se la situazione prevede un intervento tempestivo va segnalato agli operatori il sospetto rischio di contagio in modo che possano intervenire proteggendo se stessi e l’intera comunità.
Finita questa breve e doverosa parentesi che vi invito ad approfondire sul sito del Ministero della Salute, possiamo entrare nel vivo delle mie considerazioni.
Ricordandovi che le mie sono sempre e solo considerazioni personali che di certo si basano come sempre su fonti scientifiche e linee guida, ma che comunque rimangono riflessioni personali.
Come ormai è noto il Nuovo CoronaVirus è arrivato anche in Italia contagiando diverse persone in Lombardia e Veneto e causando già i primi due decessi. Sia chiaro, anche l’onda influenzale che ha colpito di recente il nostro paese ha causato delle vittime e numerosi contagi.
Ma qual è la differenza fra questo CoronaVirus e l’influenza?
Semplice, di questo nuovo ceppo virale sappiamo relativamente poco se non che è molto contagioso, che non abbiamo un vaccino per debellarlo e che stiamo cercando di capire come contenere i sintomi attraverso una terapia adeguata.
Vi ricordo che quando si ha a che fare con i Virus l’unico modo per debellarli è la scoperta di un vaccino (gli antibiotici servono solo nel caso di batteri e andrebbero assunti dopo specifici tamponi onde evitare un uso non idoneo degli antibiotici con aumento delle già numerose farmaco resistente dei batteri di oggi).
I nuovi contagi, tutti italianissimi, aprono in me una grande riflessione etica, morale e professionale: come la incoscienza e la irresponsabilità di alcuni individui abbiano un influenza negativa sulla intera comunità.
Le direttive sono semplici e chiare e diffuse sia tramite la televisione che online che via radio. Eppure, come al solito c’è chi incurante banalizza e sminuisce ciò che stabilito dagli esperti e fregandosene del prossimo segue la propria testa.
Le regole e le indicazioni sono semplici: se si pensa di essere infetti poiché si è entrati in contatto con persone recentemente state in Cina o per primi si è viaggiati nel paese cinese o si hanno sintomi sospetti (anche leggeri), la cosa da fare non è prende sotto gamba la cosa e continuare sereni la propria vita ma stare lontani dagli altri, seguire le buone norme d’igiene e informare le autorità competenti.
In Italia c’è questa usanza erronea di recarsi in Pronto Soccorso per ogni evento senza pensare che la “banale influenza” per te, può essere letale per la/il signora/e con problemi cronici respiratori in pronto soccorso per essi.
Siamo davanti a una situazione grave creatasi perché la gente ha ignorato il buon senso ripetute volte: non seguendo le direttive, continuando la proprio vita sociale, recandosi in un pronto soccorso senza neanche la precauzione di una mascherina per evitare di essere fonte di contagio per gli altri.
Perché sia chiaro, le mascherine servono più agli infetti per non contagiare il prossimo che ai sani.
E così ecco il panico fomentato dalla paura (alimentata anche dai titoloni clickbait che servono solo ad animare la “psicosi”) che genera odio e che istiga le persone quasi al linciaggio del prossimo e fa spaventare i possibili contagiati di uscire allo scoperto e chiedere aiuto.
Assurdo sapere come una persona che ha avuto un contatto diretto con uno dei contagiati salga su un treno ad alta velocità che attraversa 3 regioni per poi avere un attacco di panico e fermare l’intero treno con tanto di altri passeggeri giustamente spaventati per il dichiarato contatto diretto con uno dei sospetti contagiati conclamati.
Non bastava il senso civico e nel dubbio seguire le linee guida?
Cioè contattare il 1500 per dichiarare il contatto e sentire come comportarsi in merito?
Sia chiaro il problema non è che si sia contagiati o meno, contrarre un virus o pensare di averlo contratto non è colpa di nessuno…nessuno deve vergognarsi o sentirsi in imbarazzo o giudicato perché malato o presunto tale.
Ma a una certa deve subentrare il buon senso e la responsabilità che si ha nei confronti del proprio prossimo, soprattutto dei più deboli e svantaggiati, e prendere in via del tutto precauzionale le giuste misure onde evitare di nuocere al prossimo.
Meglio prevenire, che curare…nessuno è mai morto per 14 giorni di isolamento a domicilio.
Vi ricordo che in Italia nel caso di malattie infettive virali se il contagiato non si cura adeguatamente evitando anche contatti con il suo prossimo esiste la possibilità del TSO, cioè del trattamento sanitario obbligatorio. Questa misura che non si augura a nessuno è necessaria quando un soggetto diventa un pericolo per la salute della comunità.
Ora, senza arrivare a questi casi così estremi, da sanitaria non mi può che dispiacere vedere come così tante persone hanno peccato di buon senso e responsabilità civica mettendo a rischio colleghi che lavorano tutti i giorni per garantirvi le cure necessarie e altre numerose persone (vicine a loro o meno) che nel loro cammino si sono trovate ad avere a che fare con loro.
Come al solito a farne le spese sono i più deboli, cioè quella parte di popolazione già fragile sotto l’aspetto della salute.
Ma ovviamente in un mondo incentrato sull’individualismo e la quasi totale mancanza di pensiero critico diventa difficile avere quella sensibilità, empatia e concezione che vede noi stessi non come singoli individui ma come componenti di una comunità, del quale anche noi per primi siamo responsabili e ,che deve salvaguardare anche i più fragili (vedi anziani o immunodepressi, per esempio).
Ovviamente spero che questa vicenda si concluda nel migliore dei modi per tutti i soggetti coinvolti e che i casi vengano contenuti anche nel nostro paese come già sta succedendo in altri paesi europei. Di certo affinché questa epidemia si possa contenere è necessaria la collaborazione di tutti!
Inoltre sull’onda del “speriamo trovino un vaccino per questo virus”, vi ricordo che non esiste solo il CoronaVirsu di Virus con possibili gravi e mortali complicazioni, ma ci sono Virus ben più contagiosi, comuni e letali per i quali per fortuna abbiamo a disposizioni dei vaccini efficaci che purtroppo sempre da più persone non vengono somministrati ai propri figli facendo così tornare “di moda” vecchi contagi che ormai erano lontani dalla nostra epoca.
A seguito vi lascio come al solito la bibliografia e alcuni link utili!
OMS nello specifico link diretto riguardo al CoronaVirus,
Per i colleghi che vogliono informarsi vi è in corso un corso FAD ECM a riguardo, cliccando qui.
Ottimo articolo scritto da colleghi infermieri su come effettuare il lavaggio sociale delle mani e sulla sua importanza.
Altro articolo ben fondato riguarda al CoronaVirus e agli ultimi sviluppi.