Il titolo è preso dalla canzone di Peter White “Birre Chiare”

Oggi ho deciso di parlarvi di me, perché voglio che questo spazio virtuale non sia dedicato solo alla scienza, alla tecnica, alla pedagogia. Voglio che questo possa anche essere un luogo d’incontro, un posto dove sentirvi meno sole, dove davanti non avete solo una professionista ma una giovane donna con tutte le sue forze e le sue fragilità.

La mia forza come disse il mio professore (nonché relatore) dell’università è il mio cuore. Quello me lo porto sempre dietro, lo metto in ogni cosa che faccio, batte sempre ed è inarrestabil e non smette mai di credere nel buono, nel bello, nel vero.

Un anno fa in questi giorni con un trolley stipato di vestiti mi buttavo su un treno diretta verso Roma per raggiungere qualcuno che volvevo conoscere davvero e che solo ora so di non aver mai davvero conosciuto.

Ero terrorizzata, era la prima volta che facevo un gesto così eclatante, che seguivo qualcosa che provavo e mi spaventava. In verità in quel momento sublimavo tutto, pensavo di star prendendo un treno per rivendicare la mia libertà, per essere un pò più simile alle mie coetanee che vivono tutto con estrema leggerezza.

In verità stavo solo cercando l’amore, come tutti/e, solo che delle volte è così difficile ammatere e accettare quello che si sente e si desidera. Soprattutto quando per una vita ti sei sempre autoimposta delle regole, ti sei sempre immaginata in un modo diverso da quello che in realtà sei.

Delle volte siamo un bel casino e ci incartiamo da soli, quando l’unica giocata vincente sarebbe quella di essere se stessi, di viversi ancora prima di vivere altro.

A quel viaggio seguirono (citando Peter White) mille baci alla française, infiniti messaggi, notti insonni, scelte discutibili e una serie di situazioni nel quale iniziai a sentirmi sempre meno bene con me stessa, sempre più svuotata di me e più mi svuotavo e più cuore davo.

Sapete, delle volte capita che si rimane intrappolate in storie tossiche dove preferiamo sentirci sbagliati che guardare in faccia la realtà: chi abbiamo davanti non ci ama.

Forse facciamo così per difenderci dal fatto che abbiamo accettato l’inaccettabile, che davanti al non amore dove noi di amore ne abbiamo dato non c’è altra alternativa che lasciare il “campo”. Forse delle volte abbiamo quella dannata idea che più si resiste, più si rimane, più si lotta, più quell’amore è reale, ci sarà. In verità ci amiamo solo poco, a tratti nulla, non abbastanza per toglierci da una situazione che non ci fa bene e non ci rende felici.

Adesso ho capito che siamo amati davvero quando per primi ci amiamo e non perché non si incontrino lo stesso persone pronte ad usare i nostri sentimenti, ma perché le sappiamo riconoscere e allontanare scegliendo di tenerci vicino persone dal cuore autentico e dai sentimenti reciproci.

Come vi dicevo quella storia è finita in una maniera tragicomica ma mi è servita per crescere come donna.

Guardando andarsene via senza un minimo di rimpianto o dolore una persona alla quale tenevo così tanto d’aver anteposto alla mia felicità e che mi ha ferito senza pensarci due volte ho capito che più di tutti avevo mancato io per prima ad amare me stessa.

So che sembrano frasi fatte, ma fidatevi quando vi dico che tutto dipende da un “click” che scatta dentro la testa e ti fa capire come sotto a tutte quelle parole trite e ritrite era nascosta in bella vista la verità.

Dopo quella notte non è cambiato tutto subito, c’è voluto tempo…sapete ci vuole tempo per rimettere insieme i pezzi e ci vuole tempo per imparare a sentirsi, riconoscersi, imparare ad amarsi anche quando si vorrebbe provare cose diverse da quelle che si sentono (stare male non piace a nessuno!).

Comunque ho capito che ero così concentrata ad essere la figlia perfetta, la donna che mi ero immaginata di dover diventare, l’amica forte e sempre presente, la ragazza che ti ama così incondizionatamente da farsi amare a condizioni altrui che mi ero dimenticata di essere me stessa.

Ti meriti una domenica felice lunga una vita intera!
Frasi Tumblr

E lasciatevelo dire: io sono una forza quando sono me stessa. Ho qualità meravigliose, difetti super difettosi e valori ai quali non posso e non voglio mai più rinunciare.

In 6 mesi ho cambiato la mia vita, sono rinata e ho capito quello che realmente voglio essere e voglio fare.

Ed eccoci ora qui, in una giornata un po malinconica ma mia dove sto scrivendo qualcosa che parla tanto di me e poco del mio lavoro e che spero, se vi ritrovate in queste parole, faccia sentire abbracciate e accolte.

Alla fine la vita non è altro che una costante storia d’amore piena di litigi e momenti felici con se stessi e non possiamo fare altro che ripartire sempre e comunque da noi stessi!

Ieri ho letto questa bellisima frase “L’uccello che si posa sul ramo non ha paura che esso si spezzi, perché la sua fiducia è riposta nelle sue ali e non sull’albero.”

Amatevi, crediate in voi stessi, rispettatevi e …. BUON VOLO!

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