La legge del 1994, aggiornata dal Decreto 09 aprile 2009 , n. 82 (Regolamento concernente l’attuazione della direttiva 2006/141/CE per la parte riguardante gli alimenti per lattanti e gli alimenti di proseguimento destinati alla Comunità europea e all’esportazione presso Paesi terzi) all’articolo 10 precisa che “la pubblicità degli alimenti per lattanti (soggetti di età inferiore a dodici mesi, ndr) è vietata in qualunque modo, in qualunque forma e attraverso qualsiasi canale, compresi gli ospedali, i consultori familiari, gli asili nido, gli studi medici, nonché convegni, congressi, stand ed esposizioni”. L’articolo 14 specifica che “le lettere di dimissione per i neonati non devono prevedere uno spazio predefinito per le prescrizioni dei sostituti del latte materno”. Il quotidiano però ci rivela il contrario e infatti sono tante le mamme che escono dall’ospedale con la prescrizione precisa di una marca di latte o che il pediatra di libera scelta gli prescriva uno specifico brand piuttosto di un’altro. Questo atto oltre che essere illegale è anche poco etico poiché porta il genitore a pensare che una marca di latte artificiale sia migliore di un’altra, cosa non vera dato che la normativa europea, alla quale tutti i produttori di latte devono attenersi, determina la composizione del latte in formula. Anche se ci possono essere piccole variazioni nella formula queste devono essere comunque comprese nei limiti disegnati dalla normativa, quindi le tanto decantate “formule/qualità speciali” dei singoli brand di latte in formula non è altro che pubblicità e strategia di vendita.
Tutelare e sostenere l’allattamento al seno è responsabilità di tutti, in primis di noi professionisti sanitari che anche attraverso i nostri comportamenti e le nostre consulenze dovremmo evitare comportamenti scorretti e non etici come ricorrere a prescrizioni di precise marche di latte in formula.
Che esperienza hai avuto tu con il latte in formula e la sua prescrizione?

2 risposte

    1. Buongiorno, ai NAS e/o all’ordine dei medici di competenza! Anche se prima di arrivare a denunce sarebbe opportuno discuterne con il pediatra e ricordargli che ciò che sta facendo è un illecito. Non tutti si ricordano o sono formati a riguardo.

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