
“Come funziona una consulenza all’allattamento?” “E’ davvero così necessario?” “Ma non basta chiedere a un’amica che ha allattato?” ecc…
Queste sono solo alcune delle affermazioni e delle domande che mi vengono fatte quando dico che una parte del mio lavoro, ed è fra le parti che più preferisco, consiste proprio attraverso una o più consulenze l’aiutare molte neomamme ad affrontare le insidie o i dubbi che riguardano l’allattamento che stanno vivendo.
Attraverso il mio supporto e aiuto molte donne hanno potuto continuare in maniera più serena ed efficace l’allattamento al seno del loro piccolo con tutti i benefici annessi e connessi per la salute del neonato: ricordiamo il latte materno non è solo nutrizione ma anche fattore di protezione.
Ma è davvero così necessaria una consulenza all’allattamento? La risposta è dipende!
Dipende se tu come donna e mamma sei cosciente e credi profondamente ai benefici che l’allattamento al seno ha sulla salute del tuo bambino, se ci tieni all’allattamento al seno, se stai vivendo delle difficoltà che richiedono l’intervento di una figura professionale come la mia, se senti che da sola sei giunta al limite e per vivere questa esperienza in maniera serena hai bisogno dell’aiuto di chi è esperto a riguardo.
Molte donne smettono di allattare e passano al latte in formula perché non sanno che possono richiedere supporto per quanto riguarda l’allattamento o perché semplicemente non credono che una figura come la mia possa servire a loro. Non per questo sono “cattive madri” o “meno madri” di chi a differenza loro da al proprio allattamento un’importanza diversa.
Sono scelte e io come professionista sanitaria e come donna sono contro ai giudizi ed etichette, ognuna fa ciò che ritiene meglio per se stessa e per il proprio bambino. La maternità ha tantissime sfaccettature tante quante le donne che la vivono. Da parte mia, per quanto conosca al dettaglo l’importanza medico-scientifica dell’allattamento al seno, non sentirete mai un giudizio nei confronti di un’altra donna e delle scelte che grazie al cielo ha il diritto di fare.
Il mio compito è esserci ed essere un sostegno e una figura dal quale potete trarre informazioni e strategie, non sostituirmi a una decisione.
Delle volte mi è capitato che mi richiedessero delle consulenze dove alla fine lo scopo dell’incontro non era tanto sull’allattamento e la sua prosecuzione, ma era centrato sulla mamma e sul bisogno di sentirsi dire che anche se smetteva di allattare rimaneva comunque una “buona e brava madre“.
Sapete come mi comporto in quei casi? ASCOLTO, non giudico, ma semplicemente lascio alla donna che ho davanti la possibilità di sfogarsi, di raccontarmi cosa non sta andando, come si sente, cosa si aspettava dall’allattamento al seno del suo piccolo e cosa in verità sta nella pratica essendo.

Nessuno ha bisogno di sentirsi giudicato, ancor di più mentre si spoglia delle sue fragilità con noi e si fida così tanto da chiedere aiuto.
Quando succedono questi momenti neanche tocco la penna e il foglio dove solitamente annoto alcuni dati estrapolati dalle parole della mamma sul proprio allattamento. Cerco solo di ascoltare con tutti i miei sensi quello che quella mamma mi sta dicendo, memorizzo a mente le cose che più sono utili allo scopo del nostro incontro e mi concentro solo su di lei in maniera rispettosa e aperta.
Il mio compito in quel momento è supportare quella donna e la sua storia di allattamento che può prevedere anche sentimenti e sensazioni sgradevoli, quando prendo parola non dico mai cosa lei debba fare riguardo alla scelta da prendere “Allattare o non allattare?“, semplicemente propongo delle possibilità, un ventaglio di possibili scelte e proposte dove solo a lei aspetta la scelta.
Scelta che deve essere libera, individuale e consapevole, scelta che in nessun modo pregiudicherà il suo essere una madre competente e amorevole.
Non è l’allattamento che vi rende madri migliori o peggiori, sarebbe così limitativo pensare che una donna possa essere una “buona madre” solo in base al latte che produce e al seno che porge al suo bambino.

Siete delle “buone madri“, se proprio vogliamo usare il termine “buono”, perché vi prendete cura dei vostri piccoli, gli accudite, sfamate, pulite, date protezione e cercate di prendere le decisioni migliori per voi stesse e per lui/lei.
Il mio più grande desiderio quando vi incontro è che vi godiate appieno i vostri piccoli senza rinunciare a voi stesse e al vostro benessere (che poi è strettamente legato al benessere dei vostri bimbi), e se con le mie competenze posso aiutarvi a fare ciò supportandovi e dandovi delle possibilità la dove voi vedete scogli e ansie, allora sto facendo egregiamente il mio lavoro.
E mi riempie così tanto di gioia e orgoglio, quando una donna che ho seguito nel suo percorso di maternità e allattamento a prescindere dalla decisione che ha preso riguardo al proprio allattamento mi scrive per messaggio (e capita più spesso di quel che pensiate) “GRAZIE DAVVERO, Federica!“.
Grazie a voi, per non solo avermi scelta ma per esservi fidate di me ed aver messo a nudo molto più di un seno.