No foto online dei bambini:

non importa che la foto vi sembri innocente e innocua, che la stiate condividendo sul vostro profilo Facebook o di qualsiasi altro social, una volta online quella foto non è più sotto il vostro controllo. Sono proprio le foto caricate sui vari Social Network fra i più cari e reperibili “bottini” per i pedofili, dove possono vedere l’oggetto del loro perverso desiderio sessuale e scambiarlo fra di loro.
Molte innocenti foto, possono essere modificate e utilizzate da queste persone perverse per montaggi ripugnanti in video hard core o in immagini dai contenuti disgustanti. Inoltre, le foto caricate sono facilmente geolocalizzabili e forniscono molte informazioni sulle abitudini dei vostri figli, su ciò che gli piace o no, dove sono soliti andare al parco, e tanto altro. Ricordate che i pedofili non scelgono le loro vittime a caso, ma bambini sui quali hanno già fantasticato.
Scegliere con attenzione a chi affidare il bambino:
è importante che il vostro piccolo venga lasciato a persone delle quali non solo vi fidate, ma con le quali il vostro bambino abbia piacere stare. Se il vostro piccolo dice che con quella persona non ci vuole stare, ascoltatelo, dategli tempo per aprirsi, e cercate di capire il motivo che sta a monte del non voler stare con quella specifica persona da parte del vostro bambino.
Non lasciate soli i vostri figli online:
Internet e la tecnologia hanno rivoluzionato il nostro modo di vivere e sono sempre di più i piccolissimi che a disposizione hanno smartphone, tablet e pieno accesso al web. Sarebbe bene che il vostro bambino non navighi online da solo, eviti siti di chat, e sia supervisionato nel suo utilizzo del web da parte dei genitori. Andrebbe istruito a non scambiarsi messaggi con sconosciuti e ad avvertire immediatamente i genitori o chi di fiducia nel caso ciò succeda.
I bambini non vanno lasciati soli e privi di supervisione.
“Segreti buoni e segreti cattivi”:
cerchiamo di insegnare ai nostri bambini che ci sono dei segreti che sono buoni (es. prepariamo una festa a sorpresa) ed è giusto che tengano per sé. E dei segreti che sono cattivi perché imposti, perché ci fanno sentire a disagio ed essere infelici, e questi non vanno mantenuti ma riferiti ai propri genitori.
“Il mio corpo è mio e solo mio”:
ai bambini è importante insegnare che il loro corpo è loro e che quindi gli altri devono rispettarlo. Di fondamentale importanza e ce il bambino capisca che ci sono alcune parti del corpo che sono intime e “private”, e che quindi vanno protette e tenute per sé stessi e che nessuno deve toccare senza il suo permesso.
Gli si può insegnare la regola del “Qui non si tocca”, una semplice che regola che insegna al bambino che quelle parti del corpo che solitamente sono coperte dalla biancheria intima non devono essere toccate o guardate dagli altri e che nemmeno lui deve toccare e guardare quelle di qualcun altro.
Dialogo aperto e diretto con i propri bambini sin da quando sono piccolissimi:
è bene parlare con loro della sessualità (con i giusti modi e termini) e chiamare le “parti intime” con i loro nomi corretti (utilizzando i giusti nomi per i genitali e le altre parti del corpo) questo aiuterà i bambini a comprendere quello che non si deve fare.
Inoltre, dialogare con i propri bambini accresce il rapporto genitore-bambino dando consapevolezza al piccolo di avere una persona che non solo lo accoglie e lo ascolta, ma che lo può aiutare e con il quale non si deve vergognare.

“Se il mio corpo prova sensazioni spiacevoli, ho il diritto di dire NO” :
Insegniamo ai bambini ad accettare gli stimoli che rispettano il loro benessere e opporsi quelli che invece li turbano. Educhiamo i bambini a dire “No”, immediatamente e con fermezza, a contatti fisici inappropriati, a scappare da situazioni a rischio e a parlarne con un adulto fidato.
Dovremmo insegnarli che questo “No” può essere detto anche ad un adulto. Il bambino deve essere conscio di avere il diritto di rifiutare qualsiasi cosa lo faccia sentire male, lo impaurisca o che percepisca come sbagliato. Stimoliamo a riguardo i nostri bambini con domante tipo “Cosa faresti se…?” ( es.: “Cosa faresti se un signore ti chiedesse di dargli un bacio e tu non ne avessi voglia?”; “Cosa faresti se una persona che non conosci ti chiedesse di andare a vedere un cucciolo?”),e dopo riflettiamo insieme a loro sulle risposte e soluzioni proposte.
Cosa ne pensate di questi consigli? Ne avete altri da condividere?
SITOGRAFIA E BIBLIOGRAFIA
http://www.caramellabuona.org/
https://www.moige.it/sos-minori/pedofilia
https://www.jw.org/it/biblioteca-digitale/riviste/g19931008/proteggere-figli/
https://www.elle.com/it/lifestyle/tech/a26972958/pedofilia-on-line-come-proteggere-bambini/